Gli Yard Act sono tornati e si fanno domande sull’utopia
Sono rimasti sulla bocca degli amanti del rock e del post punk per tutto il 2022. E dopo averli visti dal vivo al Rock En Seine di Parigi, nell’estate di quell'anno, abbiamo capito il perché. Teneteli d’occhio. Gli Yard Act hanno annunciato la pubblicazione del nuovo album “Where’s My Utopia?“, in uscita il prossimo 1° marzo 2024 su Republic. La band di Leeds torna così in scena a due anni di distanza dal precedente “The Overload” (ha debuttato alla seconda posizione nella classifica degli album del Regno Unito) e dopo che quest’anno era tornata con il singolo, non incluso nel nuovo album, “The Trench Coat Museum”.
Il nuovo progetto è stato coprodotto dalla band e da Remi Kabaka Jr dei Gorillaz. Il disco è anticipato dal singolo “Dream Job”, che lo stesso James Smith, cantante del gruppo ha presentato così: “Mi stavo esaminando e prendendomi in giro per essere un piccolo moccioso lamentoso ingrato, cercando allo stesso tempo di affrontare il fatto che l’industria musicale è questa bestia incontrollabile che avanza senza riflettere e ogni persona coinvolta in essa svolge il proprio ruolo. Io compreso, ovviamente. Analizzavo tutto quello che passava per la mia mente l’anno scorso, cercavo il momento giusto per esprimere la complessità delle emozioni che stavo provando. Ho cercato di catturare tutto questo con una canzone che dura meno di tre minuti quando la nebbia si è un po’ dissolta. Sono comunque contento che tutto ciò che mi è accaduto, sia realmente avvenuto”. “The Overload” degli Yard Act è stato uno degli esordi discografici più celebrati e amati dello scorso anno: è il primo disco di una band inglese fondata per l’appunto dal cantante James Smith e dal bassista Ryan Needham, a cui poi si sono aggiunti un chitarrista, Sam Shjipston, e un batterista, Jay Russell.
I loro testi sono spesso politici e trattano argomenti come il capitalismo, la gentrificazione e la classe sociale in chiave critica, raccontati usando dark humour e narrazione cinica. I loro pezzi assumono anche uno stile surrealista, sono musicalmente potenti e intensi, anche grazie al carisma del cantante che sembra un nerd capace di trasformarsi in un'improbabile rockstar una volta salito sul palco. “The Overload”, è un disco politico, ma nello stesso modo in cui lo sono tutte le grandi osservazioni sulla natura umana: un’istantanea disordinata, complessa e consapevolmente ipocrita del nostro attuale stato di cose.
“Il capitalismo crea l’illusione della libertà - spiega James Smith, frontman della band di Leeds - ma in fondo siamo tutti animali, vogliamo cibo, calore, sesso, e il capitalismo ce li procura, così pensiamo che vada bene. L’intrattenimento arriva subito dopo e tutti abbiamo una tv a casa, piena di canali. La libertà non è a basso prezzo, la paghiamo in tanti modi e la domanda che ci poniamo nel disco è: come possiamo essere veramente liberi?”. La band riparte da qui, da quella concretezza, per arrivare a farsi delle domande sull’utopia, come suggerisce il titolo del secondo lavoro. I quattro britannici saranno il 13 aprile a Bologna al Locomotiv Club e il 14 aprile 2024 alla Santeria di Milano.